“Ci sono poche aziende che possano vantare la stessa storia di Contini. Oggi l’azienda è gestita dalla quarta generazione che porta avanti una solida tradizione vinicola che cerca di stare al passo coi tempi odierni. Accompagnatemi nella visita alla cantina”
CONTINI, UNA STORIA DI FAMIGLIA DAL 1898
Entrare all’interno della sede di Contini permette di respirare l’aria della storia. La storia della Sardegna vinicola, che con l’azienda Contini segna la genesi del movimento produttivo sardo.
I premi alle pareti denotano quanto le attenzioni verso la qualità dei prodotti non siano mai mancate. Non è scontato essere sempre sulla cresta dell’onda e trovare il filo della matassa della qualità di anno in anno.
L’azienda sorge vicina alla Laguna di Cabras, la più grande d’Europa, e parco naturale di eccezionale bellezza naturalistica, oltre che anfiteatro delle bellezze circostanti, come San Giovanni di Sinis e Tharros. Il simbolo della laguna di Cabras, riportato anche all’interno della sala di Contini, è il FASSONE, tipica imbarcazione usata fin dai tempi antichi per la navigazione all’interno della laguna.
Come accennato in precedenza Tharros è la perla storica della laguna. È un sito archeologico di origine fenico-punica, oggi protetta per l’enorme valore storico che rappresenta per tutta la zona. Ma il legame di Contini e della Vernaccia con Tharros non finisce qua…
CONTINI: INSEGNAMENTO PER ETERNA GIOVENTÙ
Sapete che si parla di uve Vernaccia già dal 2000 A.C.? Proprio vicino a Tharros sono stati rinvenuti semi di Vernaccia e Malvasia di Bosa risalenti a quell’epoca. Partendo da quella scoperta pensiamo quanto è importante tutelare e valorizzare questi vitigni, che puntano le proprie origini su una genesi ormai millenaria.
Ma ciò significa che Cabras e dintorni sono anche zone di tradizione per la produzione di vino, come i reperti testimoniano. Con una tradizione simile come poteva l’azienda Contini non tenere in grande considerazione la Vernaccia? Ecco quindi che un vino al top della gamma di Contini è proprio la meravigliosa Vernaccia di Oristano.
Deriva da questo legame con il territorio la decisione di Salvatore Contini di puntare sulla Vernaccia e sulla Nieddera per iniziare la propria storia vinicola. Nel 1913 arriva anche il premio all’Esposizione del Lavoro di Milano, a suggello della grande opera di valorizzazione di questi vitigni negli anni precedenti.
L’arrivo del figlio Attilio segnerà l’inizio della creazione di vini da Vermentino e Cannonau, oltre a far partire l’export e la commercializzazione dei vini anche all’estero. Oggi per l’azienda il Vermentino rappresenta il vitigno di punta, ma nulla ha impedito di continuare l’opera di valorizzazione di Vernaccia e Niedera, perfettamente integrate nella storia della famiglia Contini. Impossibile non ricordare il 1989, anno in cui la Vernaccia Contini, primo vino sardo, riceve il premio dei Tre Bicchieri del Gambero Rosso. È un’ulteriore testimonianza del premio alla qualità ed agli sforzi spesi nei decenni precedenti.
BENVENUTI NEL REGNO DELLA VERNACCIA DI ORISTANO
Avete mai bevuto la Vernaccia di Oristano? Io prima di visitare la cantina Contini non l’avevo mai provata. Sapevo della sua esistenza dai libri, conoscevo il metodo produttivo ma non avevo mai avuto il piacere di degustarla.
Purtroppo la Vernaccia di Oristano è in pericolo di scomparire dal panorama enologico italiano. È stata riconosciuta Doc nel 1971 e da allora il mercato è cambiato, così come i gusti dei consumatori. Gli ettari dedicati alla coltivazione della Vernaccia sono ormai qualche centinaio, al posto dei circa duemila di decenni fa. Essendo variato anche il gusto di chi beve vino, prodotti come la Vernaccia di Oristano o come il Marsala, per dirne un altro similare, hanno subito notevoli contrazioni nelle preferenze e nei consumi.
CARATTERISTICHE DELLA VERNACCIA DI ORISTANO
- Vitigno utilizzato: 100% Vernaccia di Oristano
- Territorio: varie zone del comune di Oristano ( vedi il disciplinare per i dettagli )
- Le uve devono avere un grado alcolico naturale di almeno 14% vol.
- Le cantine d’invecchiamento devono essere ventilate e risentire dell’aria esterna
- A Marzo bisogna provvedere a trasferire in carati di rovere o castagno il vino per l’affinamento
- Le botti vengono riempite fino all’80% della capacità, lasciandole in parte scolme
Il tratto distintivo della Vernaccia di Oristano è appunto il metodo di affinamento, che si avvale della Flor. Avete già sentito nominare la Flor? Credo di si, soprattutto nel caso del Marsala, rimanendo nei confini nazionali, ma anche nel caso dello Sherry in Spagna o dei Vin Jaune in Francia.
I vini prodotti tramite l’uso della flor sono pochi e in precise zone del mondo: Sardegna, Sicilia, Sud della Francia e Sud della Spagna. Questo perché devono esserci specifiche condizioni climatiche ed ambientali per favorirne la crescita e la produzione.
CONOSCIAMO LA FLOR E LE SUE PARTICOLARITÀ
Cosa è la Flor? Significa “velo” ed è l’insieme di lieviti della famiglia Saccharomyces Cerevisiae, gli stessi responsabili della fermentazione del vino, del pane e della birra, che si formano sopra al vino creando una sorta di strato protettivo superficiale.
Perché si forma la Flor? La Vernaccia di Oristano viene immessa in botti di rovere e castagno che restano parzialmente scolme, cioè riempite fino all’80% della loro capacità. Questo spazio vuoto permette al vino di entrare in contatto con l’ossigeno. L’ambiente carico di ossigeno, il grado alcolico del vino di circa 15% e la temperatura esterna dai 18 ai 22°C favoriscono un ambiente ideale per la crescita dei lieviti, che si nutrono di alcol etilico e acido acetico.
Che modifiche apporta al vino la flor? I lieviti creano un velo superficiale che, aumentando in spessore con il passare del tempo, protegge il vino, che si ossida molto lentamente, cambiando pertanto i suoi caratteri e facendogli assumere le tipiche note ossidative presenti in tutti i vini soggetti alla flor.
Il vino con il tempo aumenta in gradazione alcolica, nonostante i lieviti “mangino” l’alcol. Ciò accade perché le molecole dell’acqua, più piccole di quelle dell’alcol, filtrano attraverso i pori delle botti, diminuendo così la quantità di vino presente all’interno. Ecco il motivo per cui alcuni prodotti, che hanno più di 10 anni di affinamento, possono anche superare i 20 gradi alcolici.
Quanto può durare un vino affinato con la Flor? È una risposta difficile da dare, visto che possiamo trovare Sherry, od ancora meglio, degli Château-Chalon che sono perfetti anche a distanza di molti decenni dalla vendemmia. L’ossidazione il vino la subisce già all’interno della botte, per cui affina mantenendo queste peculiarità e non rovinando la propria integrità che, anzi, si arricchisce di un enorme bagaglio di profumi.
DEGUSTIAMO LA VERNACCIA DI CONTINI?
In Sardegna la Vernaccia di Oristano è stata il vino della tavola, della quotidianità e il vanto da esibire in caso di ospiti. Oggi le vendite sono cadute a picco, ma Contini, come altri produttori della zona, non vuole far andare nel dimenticatoio questa tradizione secolare.
Nella cantina Contini esiste una stanza riservata, posta qualche scalino sotto la barricaia. È la stanza in cui sono custoditi i segreti più intimi dell’azienda, comprese le migliori annate di Vernaccia che stanno li quasi a voler sfidare il tempo e la nostra voglia di attesa. Vedere bottiglie del 1970 che sono li in attesa di poter trasmettere ai futuri degustatori tutti i loro segreti, fa emozionare! Non ho potuto degustarne una, ma considerando le caratteristiche del vino sono certo che sarà un’emozione da mille e una notte.
TRE DIFFERENTI VERNACCIA PER TRE EMOZIONI
Le tre varianti di Vernaccia che ho provato seguono un crescendo emozionale che sale in modo repentino la scala delle sensazioni gustative. L’apice viene raggiunto dall’ Antico Gregori che pone alla mia attenzione un prodotto figlio della selezione di 40 differenti annate di Vernaccia affinate secondo il metodo Solera.
Vi parlo proprio dell’Antico Gregori nelle prossime note di degustazione. Attenzione però, non sarà facile leggere senza provare una gran voglia di degustarla!
CONTINI VERNACCIA DI ORISTANO “ANTICO GREGORI”
Nella foto sopra vedete chiaramente la scala cromatica che assumono le tre vernacce, con l’Antico Gregori ovviamente posto sulla destra. Provo a raccontarvi a parole quanto ho sentito, ma non è facile. Bisogna provarlo in prima persona!
Inizio col dire che già dai primi istanti si capisce la tempra di questa Vernaccia. Al naso i sentori sono amplissimi, infiniti, di una complessità che fa invidia a gran parte dei vini. Si percepisce subito che non si è di fronte a un vino facile e nemmeno “scontato”, come molti gusti odierni vorrebbero.
Ci sono note di pesca sciroppata, agrumi e albicocca essiccati. Interrompe la commistione dolcezza/alcol la mandorla amara che viene ripresa dalla particolare nota tostata della frutta secca che vira quasi sul fumè. Entra in gioco anche il miele, con le sue note dolciastre, ma al tempo stesso decise, di castagno. Rinvengo tracce di orzo, leggero tabacco biondo, un segno piacevole di cannella che sfuma nella complessità più acre del fieno essiccato. L’ampiezza è notevole, la lunghezza dei profumi infinita e la finezza estremamente invitante.
INIZIA SPLENDIDA AL NASO E CONTINUA AL PALATO
Al palato non si può dire che non sia caldo, ma al tempo stesso fa immediatamente notare la sua freschezza. È sorprendente quanto un prodotto simile inondi il palato con una freschezza invidiabile per alcuni vini bianchi di particolare gioventù!
È complicato da tramutare in parole questo insieme di calore, dato dal tenore alcolico, e di freschezza portata da un’acidità ancora viva e potente. In bocca si viene a creare un bilanciamento di sensazioni che ferma il tempo e allunga il conteggio dei secondi per un tempo infinito. Ritornano poi in bocca tutti i sentori già sentiti al naso con il tocco orzato, fumè e di miele che la fanno da padrone. Ma attenzione perché la Vernaccia Antico Gregori è un vino secco, non dolce. Non c’è un residuo zuccherino che la farebbe immaginare in abbinamento al dessert, mentre è ideale in abbinamento a formaggi di notevole struttura.
Ha un finale amaricante conferito dalla mandorla amara, mentre la persistenza non accenna a diminuire se non dopo un infinito conteggio di secondi. Tutte le sensazioni si muovono dentro i confini dell’eleganza, senza mai perdere di vista la capacità di impressionare il palato con una garbata potenza aromatica.
Se ripenso questa Vernaccia Antico Gregori ancora ne ricordo con estremo piacere tutti i sapori. E questo è il miglior complimento che si possa fargli! Volete sapere qual è il migliore abbinamento possibile? Sembrerà una provocazione, ma l’Antico Gregori lo vedo perfetto come vino da meditazione. Non ha bisogno necessariamente di essere abbinato a un piatto: già da sola questa Vernaccia trova una sua perfetta collocazione!
CONTINI, LA SARDEGNA DA RISCOPRIRE
Il viaggio da Contini è terminato con la Vernaccia di Oristano, ma prima sono entrato nel cuore della storia aziendale visitando gli ambienti che da decenni producono la storia del vino sardo.
Contini è un’azienda che va visitata per carpire l’essenza della tradizione sarda e per entrare in una dimensione storica invidiabile.
Ma se non avete mai provato la Vernaccia di Oristano vi rinnovo l’invito a degustarla e, perchè no, anche a comprarne qualche bottiglia. Una perla del genere non può sparire dalla nostra tradizione vinicola, per cui aiutiamone la diffusione!
Info: AZIENDA VINICOLA CONTINI SPA | Cabras (OR) | www.vinicontini.com
di MORRIS LAZZONI
VinoperPassione
Il vino è semplice da capire, basta avere passione
vinoperpassione2015@gmail.com
31 Ottobre 2017. © Riproduzione riservata