Continuo il mio racconto della settimana di Anteprime Toscane parlando della Chianti Classico Collection 2023, l’evento in cui i vini del Gallo Nero si mostrano in anteprima a stampa, operatori di settore e pubblico, giunta alla 30esima edizione. La due giorni di anteprima del Chianti Classico si è svolta come di consueto alla Stazione Leopolda di Firenze ed è succeduta all’anteprima dei “cugini” Chianti e Morellino di Scansano di cui ho già parlato nel mio articolo ( leggi qua ).
Ogni anno cerco di non mancare all’anteprima del Consorzio Chianti Classico perché credo sia una delle più importanti sul panorama vinicolo italiano, permettendo di leggere un territorio sicuramente vasto, particolareggiato e poliedrico per sfumature e tipicità. In degustazione erano presenti i Chianti Classico annata 2021 e 2020, oltre ad alcuni campioni di annate precedenti come la 2019, 2018, 2017 e 2016.
Per la tipologia Riserva il focus principale era sulla 2019, strabordante in quantità rispetto alla 2020 ed alle Riserve più vecchie. Infine la Gran Selezione era divisa principalmente tra 2019 e 2018, pur non dimenticando campioni più recenti o di annate precedenti. Nei due giorni passati nella sala stampa della Chianti Classico Collection 2023 ho assaggiato 147 vini, cercando di focalizzarmi il più possibile sulle annate in anteprima. I vini disponibili erano veramente tanti ed impossibili da assaggiare tutti, volendo dare la giusta attenzione ad ognuno di loro.
Qualora ci sia bisogno di rinfrescarsi la memoria sulle differenze tra Chianti Classico Annata, Riserva e Gran Selezione, consiglio di visitare la pagina ufficiale del Consorzio che spiega molto bene le differenze ( leggi qua ).
Per ogni annata farò una selezione, anche se alquanto ristretta, riguardante i vini che ho apprezzato maggiormente e dei quali parlerò in modo descrittivo e dettagliato. Ne inserirò anche altri, citando solamente cantina e nome del vino, tra quelli che mi hanno colpito, ma senza inserire note di degustazione.
I migliori vini Annata 2021 della Chianti Classico Collection 2023
Buondonno: esplosione fruttata di ciliegia, lampone e ribes, floreale di bella nitidezza, spezie dolci e ricordi erbacei a supporto. In bocca ha gusto citrino, con arancia rossa e lampone succosi ed un tannino cesellato e mai eccessivo. Struttura generale di buon livello e tanta sapidità generale.
L’Erta di Radda: più erbaceo e speziato di altri con buon contributo di mirtillo, marasca e mora. Leggere note balsamiche, noce moscata e viola fresca. Disteso, croccante e davvero salivante al palato, donando equilibrio tra profondità di sorso, tannino di buona fattura e finezza globale invidiabile.
Monteraponi: elegante e fine nei profumi, dove rosa, agrumi rossi, ciliegia e lampone sono nitidi ed invitanti. Ha una buona quantità di erbe aromatiche e di erbe fresche oltre a ricordi ferrosi. Sottile ma gustoso al palato, sempre con acidità lunga e piacevole. Tannino fine e concentrazione di gusto duratura.
Montesecondo: ematico al naso, piccante e pieno di frutto. Amarena e mora sono seguite da erbe di campo, fine mentolato e pepe nero. Concentrato al palato, eppur teso e lungo in persistenza con sorso vibrante, tannino denso e sapidità spiccata. Citrino e salivante nel finale.
Riecine: entra mentolato e balsamico al naso, poi dolcezza della ciliegia e della fragola che danno struttura all’olfatto. Delicatezza floreale e spezie dolci per un’intensità davvero di buon livello. Elegante al palato, sottile nella portata citrina, circondata da un tannino vigoroso ma non eccessivo. Lungo in freschezza e snello.
Altri assaggi significativi: Castello di Ama, Ama – Castello di Monsanto – Istine – Cigliano di Sopra – Monte Bernardi, Retromarcia – Podere Castellinuzza di Coccia Paolo, Castellinuzza
I migliori ( sempre secondo me ) vini dell’annata 2020 alla Chianti Classico Collection 2023
Castelllinuzza: vena carnosa ed ematica al naso, insieme a frutti neri maturi, sottobosco, erbaceo secco, speziato e globalità olfattiva d’insieme davvero notevole. Gustoso al palato con la sua succosità da ricordi agrumati e citrini, oltre ad un tannino lungo in persistenza e perfetto nella portata. Persistenza lunga.
Cinciano: caldo e piccante al naso, con abbondante contributo di lampone e ciliegia, quasi disidratati nel ricordo, per poi virare su menta, erbe aromatiche e potpourri. È sottile nel sorso, dinamico, sempre sciolto e salivante: il frutto dà croccantezza ed il tannino contribuisce a dare spessore ma senza interrompere la distensione.
I Fabbri, Lamole: balsamico, mentolato, erbaceo, ematico, finemente fruttato e davvero complesso pur mantenendo olfatto diretto, preciso e fine. Si dimostra teso e vibrante al palato, con una portata succosa e agrumata di grande spessore, senza disdegnare un tannino aggrappante ma aggrazziato. Ottima sapidità e persistenza invidiabile.
Il Molino di Grace: prima della bella nota fruttata di lampone e marasca, arrivano sfumature balsamiche, vegetali, erbacee e ricordi di liquirizia e foglie di tabacco. Davvero bello al naso. La bocca è dimensionata nel frutto, ben salivante, con una sapidità tattile, tannino di spessore e finale caldo e balsamico.
Monterotondo, Vaggiolata: all’olfatto dimostra equilibrio e bella amalgama tra confettura di mora, ciliegia matura, accenni balsamici da eucalipto, erbaceo secco, tabacco, caffè e vena ematica. Il sorso è scorrevole, con una continua delicatezza fruttata che dà golosità, tannino fitto ma delicato nei modi, sapidità di rilievo. Pulito, nitido e fine.
Tenuta di Carleone: olfatto profondo, saporito, caldo e con leggere note eteree oltre a mora, marasca, amarena, erbe aromatiche, floreale e tabacco. Davvero invitante al naso. Alla beva è dinamico, sciolto, sempre disteso nella portata fruttata, con tannino molto fine, sapidità continua e buona persistenza.
Val delle Corti: equilibrato nei profumi, visto che al mentolato ed erbaceo fresco si contrappongono mora, ciliegia, ribes, cacao, viola, cannella ed erbe aromatiche. Molto elegante al naso. Succoso, goloso, con rimandi di agrumi rossi e vibrante nella sua salivante freschezza. Il tannino è fine e sostiene bene il tutto.
Altri vini molto interessanti: Badia a Coltibuono – Casa al Vento, Aria – Castellinuzza e Piuca di Coccia Giuliano – Fattoria La Ripa – Podere Lecci e Brocchi – Podere Cianfanelli
Ora i vini Annata 2019 della Chianti Classico Collection 2023
Castell’in Villa: sfumature tostate, erbacee, frutti neri maturi, leggero fumé e ricordi mentolati, oltre a cuoio e oliva nera. Al palato è carnoso, vibrante nell’acidità, croccante nel ricordo fruttato e davvero equilibrato tra lunghezza di gusto, salivazione e tannino cesellato. Ottimo.
Fattoria di Montemaggio: frutti neri, ricordi terrosi ed ematici, floreale secco e liquirizia. Davvero invitante. Teso e sciolto in bocca, pur con presenza tannica, ma al tempo stesso agrumato, pieno e polposo. Corpo, struttura e salivazione corrono assieme, donando un ottimo equilibrio.
Le Cinciole: olfatto più scuro di altri con sottobosco, cuoio, ricordi carnosi, frutti neri maturi, leggero tratto fumé, noce moscata, chiodi di garofano e tostato. Il palato è spinto in acidità, con abbondante e lunga salivazione oltre a tannino diffuso e controllato in un contesto di equilibrio e golosità.
Renzo Marinai: tanti profumi di frutti polposi e macerati, legno tostato, pepe nero, eucalipto, menta, erbaceo e floreale. C’è buona finezza nei profumi. Al palato spicca la durata della freschezza citrina, la croccantezza dei frutti ed il tannino ben presente ma dolce. Buona complessità, globalità d’insieme e lunga persistenza.
Mi sono piaciuti anche: Casina di Cornia – Le Fonti Panzano – Valvirginio
Passo alle Riserve, iniziando dall’annata 2020
Buondonno: affascinante nei profumi con ciliegia, ribes e amarena maturi, poi foglie di menta, bouquet di fiori di campo appassiti, spezie piccanti, carnoso e leggermente tostato. Palato sciolto, dinamico, sempre salivante e pieno di frutto, con un tannino sottile ma continuo e determinante per l’equilibrio. Fine, piacevolissimo e persistente.
Fattoria San Giusto a Rentennano, Le Baroncole: più scuro di altri, portando note tostate, leggero fumè da tabacco, frutti neri in confettura, caffè e note ematiche ben evidenti. Sa essere caldo ed avvolgente in bocca, con tanta dimensionalità data da una polpa fruttata in rilievo. Tannino corposo e aggrappante che scalpita. Finale speziato, piccante e comunque citrino.
Maurizio Alongi, Vigna Barbischio: avvolgente nei profumi, con note fruttate quasi dolci, seguite da spezie, tabacco biondo, humus e sottobosco. Ben dimensionato al palato con sapore di ciliegia, mora e amarena. Il tannino ha forza, ma non ferma la succosità del sorso ed il suo dispiegarsi in freschezza e lunghezza di gusto.
Monte Bernardi: tanti frutti al naso, polposi e dolci, eppure contrasti da profumi più noir come cuoio, tabacco, sottobosco, caffè, liquirizia e ricordo ferruginoso. Equilibrato ed invitante nei profumi. In bocca è morbido, avvolgente nelle movenze, con un tannino fitto ma dolce e mai troppo astringente. Chiude succoso, salivante, con tabacco e caffè come ultimi sapori.
Mi sono piaciuti anche: Fèlsina, Rancia – Le Miccine – Monteraponi, Il Campitello – Riecine
Riserva 2019: una delle batterie più folte alla Chianti Classico Collection 2023
Sarebbero tanti i vini che mi sono piaciuti tra i Riserva 2019: descriverò molti meno vini ed altri li citerò tra quelli che mi sono maggiormente piaciuti. Ciò è un buon segno, perché significa che la Riserva 2019 è una delle annate meglio riuscite negli ultimi anni.
Casa al Vento, Foho: naso piccante, caldo e con ricordi di frutti sotto spirito che anticipano note tostate, noce moscata, cuoio, tabacco, caffè e liquirizia. Al palato arrivano melagrana, arancia e rossa e note citrine caratterizzanti della continua freschezza, mai bloccata da un tannino fine e ben integrato. Spiccata sapidità e piccantezza. Davvero molto piacevole.
I Fabbri: olfatto fine ed elegante dove ogni sfumatura sta in perfetto equilibrio per dare piacevolezza e buona amalgama. In bocca è salivante, morbido nel frutto e con tannino denso, sapido e mai aggressivo. Ottima sapidità, acidità dilagante e bilanciamento perfetto in ogni aspetto.
Il Molino di Grace: frutti maturi in confettura, carnoso, scuro in sentori di tabacco, fumè, cioccolato, ematico. Alla fine ci pensa un ricordo balsamico a dare finezza e maggiore leggerezza olfattiva. Scorre bene in bocca, molto dinamico e succoso, nonostante sia materico e pieno di gusto. Il tannino è dimensionato e nobile. Finisce salivante, mentolato e ben persistente.
Istine: balsamico, erbaceo, ricordi di sottobosco, frutti in sotto spirito, tabacco e cannella arrivano diretti. Sottile, mai eccessivo in carico olfattivo e sempre elegante. In bocca spinge su carnosità, fruttato di rilievo e con un tannino che non limita mail il dispiegarsi del sorso. Bocca pulita e salivante nel finale.
Monterotondo, Seretina: calore diffuso al naso con note balsamiche che lasciano passare frutti surmaturi, tabacco, liquirizia, sottobosco ed ematico. È davvero vibrante al palato, con tannino elegante e dimensionato a sorreggere un sorso salivante, citrino e di grande freschezza. Dimostra lunghezza in persistenza, sempre con finezza, compattezza e grande equilibrio.
Quercia al Poggio: amarene sotto spirito, scorza di agrumi, unito a mentolato, floreale secco, tabacco, ematico e piccantezza che dà brio ad un insieme fine e di bella eleganza. Resta goloso e succoso in bocca, con amarena e ciliegia che sorreggono in dimensione un’acidità di gran livello. Il tannino è inglobato, presente ma non eccessivo. Chiude sapido e tostato.
L’elenco degli altri Chianti Classico Riserva 2019 che mi sono piaciuti: Acquadiaccia – Capannelle – Carpineto – Castello di Ama, Montebuoni – Castello di Cacchiano – Fattoria La Ripa – Poci – Querciabella – Val delle Corti
Chiudo la mia due giorni di Chianti Classico Collection 2023 con la Gran Selezione 2019
Castello di Ama, San Lorenzo: grande presenza olfattiva con note fruttate decise, calore alcolico e balsamico da eucalipto. Dopo sento marasca, amarena, note tostate, caffé, tabacco e floreale secco. Profondo e davvero invitante nei profumi. Al palato è avvolgente, pieno e di persistenza notevole. Frutti scuri maturi, tannino dolce e denso che eppure lasca spazio a freschezza, sapidità e notevole finezza.
Colle Bereto: hanno la meglio frutti di bosco in confettura, cioccolato, prugna, tabacco, mentolato, calore portato dalla presenza alcolica, caffè e liquirizia. Intenso e comunque fine nei profumi. Al palato sorprende per espressività e nitidezza, con un sorso scorrevole, succoso e quasi dilagante in acidità. Il tannino è fine, anche se presente, mentre il gusto è lungo e persistente.
Le Fonti Panzano: erbaceo, erbe aromatiche essiccate e menta prima di frutti rossi anche croccanti come ciliegia, amarena e lampone. Continua con caffè, cacao amaro, cannella e pepe nero. Invitante nei profumi. Resta un bel vino anche al palato, dove si distende in continua ed agrumata freschezza, con tannino dimensionato ma non aggressivo. Sapido e lungo nel gusto.
Quercia al Poggio, Vigna le Cataste: le note balsamiche, erbacee secche e da decotto di erbe prendono un iniziale sopravvento, prima di un’affascinante polposità di marasca, mora e ribes macerati, tabacco, caffè, cacao e liquirizia. Al sorso dimostra di essere carnoso, ben dimensionato ma al contempo salivante, fresco e sempre dinamico. Il tannino ha dimensione ed importanza ma non toglie mai spazio al resto. Lungo e persistente al gusto. Eccellente.
Mi sono piaciuti anche: Castello Vicchiomaggio, Le Bolle – Il Molino di Grace, Il Margone – Poggio al Sole, Casilia – Tolaini, Vigna Montebello Sette
Ciao Chianti Classico Collection 2023, ci vediamo il prossimo anno!
Il mio racconto della manifestazione finisce qua. È stata una bella edizione, aldilà di qualche piccolo problema in sala stampa dovuto alle bizze dell’app di prenotazione dei vini. A volte ci vogliamo complicare la vita quando le soluzioni più semplici restano ancora le migliori. Il secondo giorno infatti, abbandonato l’utilizzo dell’app, siamo tornati ad un servizio su prenotazione cartacea, con Sommelier dedicati per determinati tavoli e prenotazione per…alzata di mano. Semplice, no?!
Mi è dispiaciuto non essere andato molto nella parte dedicata ai banchi di assaggio, perché l’assaggio dei vini e gli appunti mi hanno portato via quasi tutto il tempo. Forse sbaglio e dovrei fare come altri colleghi della stampa, più a giro che seduti ad assaggiare vini, che poi “sparano” articoli alla stessa velocità di una mitragliatrice. Magari un giorno imparerò anch’io a fare PR, ma per ora sono ancora innamorato dell’assaggio del vino e del suo racconto descrittivo, sperando che ci siano ancora appassionati di vino, di sensazioni, di scrittura e non solo di “link acchiappalike” da cliccare.
La Chianti Classico Collection 2023 per fortuna ha dimostrato che il Chianti Classico c’è e dimostra di essere bello in forma. Ringrazio infine il Consorzio Chianti Classico per la gentile ospitalità e…viva il Gallo Nero!
di MORRIS LAZZONI
VinoperPassione
Il vino è semplice da capire, basta avere passione
28 Febbraio 2023. © Riproduzione riservata