È arrivata anche quest’anno l’anteprima di due vini rossi tra i più iconici e conosciuti del panorama vinicolo toscano, andata come sempre in scena alla Fortezza da Basso di Firenze, ma in quest’occasione dedicata solo alla stampa nazionale ed estera; ci sarà a Maggio invece l’evento degustazione per il pubblico, un tempo legato a filo doppio con l’Anteprima. Sto parlando della Chianti Lovers e Rosso Morellino 2025, annuale rassegna di anteprima delle due tipologie.

Chianti Lovers e Rosso Morellino 2025: alla base ci sta il Sangiovese

Vero che il Sangiovese è il denominatore comune di entrambe le denominazioni, anche se per entrambi può non essere in purezza ed abbinato con altre uve; un’altra costante è la sicura riconoscibilità in Italia e nel Mondo, dove il nome Morellino di Scansano e Chianti sprizzano e gridano Toscana da tutti i pori! La convivenza in un unico appuntamento di anteprima è venuto così naturale e conveniente, sia per l’una che per l’altra tipologia.

Unire le forze, ottimizzare le risorse e presentarsi in un’unica occasione di degustazione per la stampa è lungimirante, anche per cogliere l’opportunità di invitare giornalisti e blogger da tutto il Mondo che vengono in Toscana per la settimana delle Anteprime. Quello che fino a pochi anni era un sistema ben rodato di presentazione dei vini toscani al Mondo, nel tempo ha perso dapprima la parte di Montalcino, che si elevata ad una posizione defilata e più elitaria, oltre alla Vernaccia di San Gimignano, la cui anteprima è slittata a Maggio.

Restano pertanto Chianti Lovers e Rosso Morellino, la Chianti Classico Collection, l’Anteprima del Nobile di Montepulciano, quella di Val d’Arno di Sopra e l’Altra Toscana; gli appuntamenti sono comunque tanti e golosi, sia per la stampa italiana che per quella estera.

Parte la Chianti Lovers e Rosso Morellino 2025

La giornata alla Fortezza da Basso per Chianti Lovers e Rosso Morellino 2025 è passata in fretta, complice il servizio Sommelier dedicato a noi della Stampa che ha svolto un lavoro celere e preciso: ovviamente meno campioni in degustazione dedicati al Morellino di Scansano, visto anche il minor numero di aziende produttrici, e buona rappresentatività delle tipologie Chianti, con poco focus su alcune sotto zone.

Alcune di esse sono già alla fonte meno prodotte di altre, mentre quella più in voga, cioè il Chianti Rufina, storicamente si presenta al pubblico ed alla Stampa in occasione della giornata de L’Altra Toscana: peccato per questa faida interna alla tipologia Chianti, vista la riconoscibilità ed importanza della Rufina nel panorama chiantigiano.

Tra l’altro venni all’Anteprima del Chianti e del Morellino anche nel 2023 ( leggi qua per sapere come andò ), mentre saltai la scorsa edizione, motivo in più quindi per curiosare tra le ultime annate non ancora degustate.

I migliori assaggi della Chianti Lovers e Rosso Morellino 2025

Parto dai migliori Chianti 2024 assaggiati nell’anteprima, quindi vini giovani, freschissimi ed in alcuni casi ancora con sentori vinosi.

Castello di Gabbiano: terroso, carnoso e con frutti neri, poi continua nella sfera noir con noce moscata, pepe nero ed infine profumo di violetta. La bocca è succosa, salivante, con trama tannica non eccessiva e buon allungo acido e sapido nel finale.

Fattoria Casalbosco:  apre con profumi di amarena, ciliegia, erba fresca, rosa e salvia sempre con buona intensità. Bocca polposa, salivante e lunga in freschezza nonostante un tannino ben aggrappante ed intenso. Discreto nella persistenza ma comunque piacevole al palato.

Fattoria La Leccia: naso delicato che sa di ciliegia, lampone e rosa, portando profumi tenui e delicati. Al palato è un vino con gusto agrumato, fresco, ricco e con tannino misurato. Lascia bocca salivante e fresca.

Poggiotondo di Alberto Antonini: arriva con profumi ancora vinosi, floreali e fruttati con discreta intensità e piacevolezza. Semplice forse all’olfatto ma in ogni caso fine. L’ingresso in bocca spicca per salivazione ed agrumato, poi lunga in freschezza e tannino misurato. Davvero godibile.

Tenuta San Vito: naso con spiccate note fruttate come ciliegia e lampone, poi rosa, erba fresca, pepe e leggera sensazione alcolica. Il sorso resta acidulo, agrumato, lungo in salivazione e con tannino mai eccessivo bensì contenuto. Piacevole e lungo in salivazione.

Chianti Lovers e Rosso Morellino 2025

I migliori assaggi di Chianti Superiore 2023

Colognole: ematico, carnoso e cupo nei profumi, con frutti neri, cacao, caffè e menta. Leggero calore e piccantezza al naso. Calore diffuso al palato e freschezza comunque ben percepibile si bilanciano: ha tannino misurato e lunghezza acida che donano piacere alla bevuta.

Fattoria La Leccia: salvia, rosmarino, menta e balsamico anticipano i ricordi di ciliegia e amarena. Intenso nella portata e di buona eleganza con un pizzico di ematico; sempre vegetale e con erbe aromatiche al palato che rinfrescano e donano piacevolezza, insieme a lunghezza acida e tannino giusto nella forza. Lungo in salivazione e conclude con freschezza agrumata.

Fattoria Villa Saletta: evidenti note fruttate che portano sensazioni polpose, fiori freschi, spezie dolci e chiusura lievemente erbacea. Bocca sciolta, fresca e dinamica con frutti rossi e agrumi che danno salivazione e tanta freschezza. Il tannino è più debole che forte e lunga persistenza.

Fibbiano:  arriva insieme piccante, dolce e fruttato al naso, unendo sentori floreali, erbacei e mentolati. Ha lunga acidità e freschezza agrumata, con tannino non limitante pur se forte. Lunghezza citrina piacevole e sapidità percettibile.

Poggiotondo di Alberto Antonini: olfatto che esprime calore, frutti neri, tostato, caffè, cacao, ricordi erbacei ed erbe aromatiche. Bella intensità olfattiva e meno preciso sulla finezza. Al palato però è fresco, deciso nella verve di agrumi e con tannino fine. Interessante per allungo in freschezza e sapidità di buon livello.

In sala stampa alla Chianti Lovers e Rosso Morellino 2025

Questi invece i migliori assaggi di Morellino di Scansano 2024

Ecco alcuni esempi di Morellino di Scansano 2024 che mi hanno colpito maggiormente:

Alberto Motta: frutti rossi, spezie dolci e leggero calore oltre a floreale ed erbaceo fresco. Ancora lievemente vinoso al naso, ma piacevole nei profumi. In bocca è fresco, croccante, fruttato e salivante, mentre il tannino resta nei ranghi e mai eccessivo. Bella lunghezza in salivazione.

Cantina Santa Lucia: frutti neri, liquirizia, china, mora e cacao amaro, note di ciclamino e noce moscata. All’assggio in Bocca si dimostra agrumato, teso in salivazione e mediamente tannico. Lungo in salivazione e freschezza, chiude con buon ricordo di amarena e ribes.

Fattoria Le Pupille: erbaceo e mentolato al naso, con discrete note di frutti neri e liquirizia, ha ricordi vegetali e di erbe aromatiche. Bocca agrumata, fresca, croccante e salivante, oltre a sapidità e tannino di buon livello. Conclude con calore alcolico contenuto.

Morisfarms: naso dolce, con trama balsamica e vegetale oltre che lievemente speziata. Bocca sciolta, dinamica e fruttata che sa di ciliegia e mandarino; tannino presente ma leggero, oltre ad una lunga freschezza e discreta sapidità finale.

Considerazioni finali sulla Chianti Lovers e Rosso Morellino 2025

C’è molta strada da fare per le tipologie, perché in certi casi i prodotti di qualità e caratteristici di vitigno e zona di produzione ci sarebbero anche. Aldilà del giudizio delle singole annate, credo che ci siano altre considerazione da fare e che magari si leggeranno poco in altri siti. Serve però un percorso che aiuti a trovare maggiore ‘identità, senza scadere nella banalità a cui siamo spesso abituati quando ci approcciamo agli scaffali della GDO.

La qualità media di Chianti e Morellino molto spesso è più alta sulla carta che nel calice, con alcune produzioni di massa e vendute a basso prezzo che rasentano la totale banalità e che non hanno quasi appeal sul consumatore un pò più evoluto. Considero altresì anacronistica l’ampia suddivisione in sotto zone della tipologia Chianti, che ha trasformato anche l’Anteprima in una specie di barzelletta: com’è possibile avere un solo campione o due campioni di una specifica sotto zona in assaggio, considerando che in quell’area ci sono molte cantine a produrre?

Ha ancora senso suddividere così tanto questa tipologia, la quale già rasenta le fasce più economiche del mercato con prezzi medi irrisori, confondendo anche il consumatore che vuole avvicinarsi alla sua comprensione o le stesse aziende che, in taluni casi, preferiscono imbottigliare come IGT Toscana piuttosto che Chianti? Questo gioco di eccessiva frammentazione non conviene, a partire dall’aziende, passando per ristoranti/enoteche fino ad arrivare al consumatore finale.

Senza pensare ad alcuni campioni di imbottigliatori e commercianti di vino, i cui prodotti sono molto spesso figli del travaso di autobotti, piuttosto che delle vinificazione di proprie uve. È vero che la legislazione permette di acquistare uve e vini da altre aziende per poi unirli assieme ad i propri ed imbottigliare un unico prodotto, ma è davvero questa la strada della valorizzazione del nome Chianti? Venderlo sugli scaffali della GDO in offerta a 3,99€ è valorizzazione? Attenzione che anche il Morellino di Scansano non esce più di tanto da questa problematica, avendo anch’esso produttori ( numerosi ) che lo propongono a prezzi troppo bassi per fare qualità.

Se pensiamo che il prezzo del Tavernello in bottiglia di vetro, quindi da sempre uno dei prodotti più bassi della scala gerarchica del vino italiano, sta attorno ai 2,5€, non pare strano che una DOCG ( con tutto ciò che ne dovrebbe conseguire come controlli e normative……. ) stia ad un prezzo di poco più alto? A me non è mai sembrato normale, almeno che non ci siano altre motivazioni, incomprensibili a noi comuni mortali, per venderlo a quel prezzo…

Sono stato troppo cattivo nel raccontare la Chianti Lovers e Rosso Morellino 2025? Credo di esprimere una critica costruttiva, con la speranza che qualcuno possa riflettervi sopra. Storia e la trazione per entrambi i marchi ci sono, molto spesso anche il giusto territorio ( a parte qualche eccezione ), per cui perché non iniziare a lavorare in ottica di ricerca qualitativa piuttosto che buttare l’attenzione sulle quantità ed il basso prezzo?

di Morris Lazzoni

Il vino è semplice da capire, basta avere passione

11 Marzo 2025. © Riproduzione riservata