DUEMANI, A SCUOLA DI VINO E BUONSENSO
“Visitare aziende come Duemani è un privilegio. Sono entrato in contatto con una visione diventata realtà. Pensare di fare vini biodinamici di grande qualità tra Riparbella e Castellina Marittima richiedeva coraggio e lungimiranza. Adesso Duemani è una realtà tangibile e di rilievo in Toscana. Vi parlo dei suoi vini: sono veri, autentici ma soprattutto raffinati.”
ti piace il vino biodinamico? L’hai mai bevuto? Io spesso e cerco ogni volta di capirne le sue fini sfumature. Va compresa la sua innata indole audace e provocatoria. Spesso si sente parlare di vini biodinamici “troppo particolari”, quasi estremi, con caratterizzazioni spinte ai “limiti del buon senso”.
Con Duemani azzera queste consapevolezze. Troverete un vino ben fatto, quadrato e che sa come risvegliare la vostra attenzione assopita da solfiti sonnolenti. Qua di parla di biodinamica. Di quella vera, autentica e “senza difetti”. Spesso ci propinano vini insufficienti come caratteristici della loro tipologia biodinamica. Qua no, qua si fa sul serio, con eleganza e raffinatezza. Scopriamoli!
UNA GAMMA VINI INVIDIABILE
Duemani è un’azienda “rossista”, a parte il Sì che è un rosato, ma prodotto in piccolissime quantità e fuori dal normale catalogo aziendale. Le uve sono Merlot, Cabernet Franc e Syrah quasi a voler segnare uno strappo con la classica tradizione dell’entroterra toscana. Oppure è anche un modo per avvicinarsi alla “principesca” Bolgheri, non molto distante da Riparbella. In ogni caso sono uvaggi accuratamente scelti in base al terroir ed alla sua conformazione.
Il Merlot viene usato in assemblaggio con il Cabernet Franc all’interno di ALTROVINO, l’unico vino in assemblaggio dell’azienda. Non consideratelo “un diverso” perché a Duemani ci tengono a far sapere come le attenzioni in cantina siano le solite degli altri vini. Il Cabernet Franc, invece, è usato in purezza in CIFRA e nel cru DUEMANI, mentre il Syrah è il vitigno del SUISASSI.
CIFRA 2016 – 100% Cabernet Franc
Si entra in Duemani con il Cifra, Cabernet Franc in purezza vinificato ed affinato in cemento. Non chiamarlo base perché le attenzioni sono le stesse degli altri, seguendo le medesime logiche della biodinamica.
Si caratterizza al naso per un’intensità fruttata di gran spessore, che sorprende e solletica con gusto le narici. Ovviamente è giovane, ha ancora un tocco quasi vinoso data la sua gioventù, ma si fa apprezzare per la grande bevibilità.
Purea di ciliegia matura, lampone con la viola che spunta delicata. Può andare dall’aperitivo fino a tutto pasto grazie al suo garbo morbido, al tannino delicato e fine che non ha i soliti modi, un pò verdi ed arroganti, del Cabernet Franc. Ha una piacevole freschezza che gli permette di essere versatile in base all’occasione di degustazione.
Sa anche dare ampiezza al frutto, con una giusta speziatura che viene aiutata da un accenno erbaceo ancora presente ma per nulla invadente. Il tono alcolico non è invadente e non disturba la degustazione. Finisce lungo in persistenza, accompagnando il palato per molti secondi di persistenza morbida e fruttata. È giovanissimo ma promette alla grande per gli anni a venire.
Pure un vino”semplice come il Cifra dà la paga a tanti vini molto più blasonati!
ALTROVINO 2015 – 50% Merlot e 50% Cabernet Franc
Proporzione paritaria tra Merlot e Cabernet Franc, sempre vinificato in cemento ma con affinamento di 8-10 mesi in tini troncoconici di rovere. Cambia la prospettiva dal Cifra fin dal primo approccio al naso. Non significa migliore per forza, semplicemente diverso. Oppure un altro vino.
Ha un naso più importante che eleva le sensazioni portando in campo anche accenni di cuoio, frutti che iniziano a dare accenni macerati e un pizzico di balsamico in coda. Non mancano di alimentare la scena bacche di ginepro, pepe nero e polvere di caffè.
Mi colpisce il tannino, più deciso ma sempre nel solco di un’eleganza mai scontata che sfocia in un’ampia profondità di bocca. Il Merlot e un anno di affinamento in più danno il loro contributo alla morbidezza, che in ogni caso non ruba la scena al tannino.
Sapidità e note evolutive a buoni livelli, tali da farlo continuare in modo autorevole e persistente durante la degustazione. Alza il livello di calore dato dalla gradazione alcolica, ma rimanendo dentro i confini di un’ottima beva. Anche la piacevolezza globale è degna di nota e sono certo che l’evoluzione futura gli aprirà le porte di una sana longevità.
DUEMANI 2014 – 100% Cabernet Franc
È il vino bandiera dell’azienda, quello che rappresenta la filosofia dell’azienda in cui il Cabernet Franc arriva ai massimi livelli. Non che negli altri venga bistrattato ma il miglior Franc arriva qua. Qua entrano in gioco il legno in modo preponderante con utilizzo di barrique e tonneau di rovere nuovi. Attenzione però. Queste botti vengono accuratamente scelte da piccoli artigiani, soprattutto nel tipo di tostatura. Come dire, sfatiamo il mito del legno nuovo come nota negativa e spesso invadente.
Anche l’anno 2014 qua ha molto da dire. Ciò dipende dalla maestria di cogliere un’opportunità anche in situazioni avverse. Quindi anche una vendemmia generalmente definita scarsa od a tratti pessima, può riservare grandi potenzialità.
Quello che mi sorprende è la sua franchezza. Se vuoi provare un ottimo Cabernet Franc in purezza qua hai di che divertirti. Ha il giusto bilanciamento tra toni fruttati, pieni e caldi, assieme a tutte le sfumature tipicamente vegetali del Cabernet Franc. Qua assumono una nota mediterranea che ricorda l’odore tipico della macchia boschiva, presente anche nella costa toscana.
Il Duemani 2014 mi ha colpito nell’anima e nel corpo. È difficile addomesticare il Cabernet Franc ma questo è top!
Snocciolando in sequenza arrivano mora di bosco, prugna, rosmarino, erbe di bosco, liquirizia, tabacco, polvere di cacao, piccolo accenno ematico con pepe nero e sfumatura mentolata. Bastano per dire che si è di fronte a un vino di buona complessità?
La bocca resta rotonda, piena e decisamente carica di purezza fruttata. Il tannino dimostra la sua capacità di guardare lontano all’orizzonte, con un tono erbaceo ancora ben verde. Si smusserà con il passare degli anni, ma credo che il Duemani 2014 non abbia fretta di perdere la propria potenza a breve.
Ha sapidità da vendere, una complessità globale che fa invidia e un persistenza che porta a goderci i suoi ricordi per lunghi secondi. Ha calore misurato e sempre vestito a festa, oltre ad un buon grado di freschezza che denota, quello si, un’annata climaticamente più fresca del solito. Non finirà presto, non avere dubbi. Ci sarà da goderselo alla grande in futuro.
SUISASSI 2010 – 100% Syrah
Nella vita serve anche un pò di fortuna. Le annate più recenti non erano disponibili e si è presentata la 2010. Non male, vero? Aldilà del diverso vitigno è normale che l’annata abbia inciso in modo importante, tanto è diversa dalle precedenti. Nulla toglie però al reale valore del Suisassi che mi aveva già colpito in occasione di Bottiglie Aperte 2016 nell’annata 2013.
È un Syrah polposo, pieno e vivido al punto giusto. Alterna tonalità macerate di prugna, ribes nero e mora a tocchi ben presenti di pepe nero, bacche di ginepro, cioccolato fondente e tamarindo in un emisfero balsamico che porta un deciso tocco mentolato. Al naso si fa sentire in modo fin troppo evidente, lasciando presagire un’annata più recente di quanto scritto in etichetta. Quello che non gli manca è la forza di sorprendere e dopo lo dimostrerà ancor di più.
Entra caldo nel palato, deciso ma tiene a bada il tono alcolico, nonostante non faccia nulla per nascondere la propria voglia di apparire. Ha un bel ventaglio di sfumature che vanno dai frutti carnosi, alle spezie, al cioccolato, alla china per finire in abbraccio lungo come la sua persistenza in bocca.
Il tannino è quello del miglior Syrah. Colpisce, segna il percorso nel palato, poi ammorbidisce la presa sfociando in una complessità che lascia poco all’immaginazione. Al tempo stesso, però, sorprende per freschezza e giusto bilanciamento di sensazioni. Ha un equilibrio invidiabile tra le molteplici note e sfumature che si presentano nel palato.
IL SUISASSI HA UN’EVOLUZIONE DA FARE INVIDIA
È rotondo e pieno, come i suoi frutti, ma anche raffinato e setoso come il suo tannino. È morbido al punto giusto per la sua età, poi lascia un piccolo ricordo terroso che sporca al punto giusto il palato.
Mi lascia interdetto, non per la qualità che è ad altissimi livelli, quanto nella comprensione della sua durata. Al momento i suoi limiti vitali sono spostati molto in là nel tempo, non ci sono dubbi. E questa può essere solo una grandissima soddisfazione.
LA STORIA DI DUEMANI NASCE A RIPARBELLA
Tutto nasce nel 2000 quando i titolari Elena e Luca si innamorano della zona e decidono di acquistare un appezzamento di 7 ettari, da cui in seguito partiranno per la creazione della loro azienda. Nel 2014 ne sono arrivati altri 3, da cui a breve si otterranno gli splendidi risultati già portati dagli altri.
Oggi l’azienda si divide tra Riparbella, cuore originario, e Castellina Marittima sede della nuova cantina e sala degustazione, oltre che teatro dei nuovi ettari acquistati. Mi ha sorpreso sapere che la tendenza di Duemani è di avere vigneti fitti e pieni, con 8400 ceppi per ettaro. Come dire che i nostri cugini d’Oltralpe qualcosa di buono ce l’hanno insegnato.
L’inizio non è stato semplice, come spesso capita. Era necessario farsi conoscere, attrarre l’attenzione del pubblico ma anche della critica. Oggi la considerazione data a Duemani ha assunto tutt’altro spessore, come i successi commerciali e di critica dimostrano ampiamente. C’è dell’altro di cui parlare, come di tutta la parte della vinificazione.
Fare vini biodinamici non vuol dire fare vini difettati o puzzoni! Quello è il risultato di chi non sa fare vino!
VINIFICAZIONE E BIODINAMICA
Conosci la viticoltura biodinamica? C’è molto da dire e soprattutto da scoprire. Oppure da dire una volta per tutte per togliere dagli impicci tante teorie un pò “sballate” e fuori da una strada ben seminata come quella percorsa da Duemani.
La biodinamica non produce vini difettosi, puzzolenti o per forza di cose strani. Quelli sono vini semplicemente fatti male, come quelli prodotti dai colleghi che usano i metodi tradizionali. La biodinamica che segue Duemani è composta da più fattori che, intersecati fra loro, portano i risultati che avete letto sopra.
- ATTENZIONE IN VIGNA: durante l’anno sono effettuate più potature per selezionare i migliori germogli che porteranno alla cernita finale dei grappoli.
- OPERAZIONI MANUALI: tutte le operazioni sono effettuate in modo manuale, sia in vigna che in cantina e seguono ovvie motivazioni di qualità alla base della loro scelta.
- RISPETTO DELLE UVE: il vino non viene trattato né filtrato, dandogli modo di essere il più vero e naturale possibile.
- ALTA DENSITÀ IN VIGNA: 8400 piante per ettaro non si trovano facilmente. Ma ciò serve per sfruttare la presenza delle numerose falde acquifere che caratterizzano la zona.
- USO DEL CALENDARIO DI MARIA THUN: tutte le operazioni si fanno seguendo le fasi di questo calendario. Quindi travasi, imbottigliamento e tutte le operazioni che coinvolgono il movimento del mosto o del vino seguono queste indicazioni.
- CEMENTO, ANFORE, BARRIQUE E TONNEAU: cemento, anfore e legno vengono usate in vini diversi, ma tutti concorrono in egual misura al carattere dei vini.
TERRITORIO
Hai visto la foto dei vigneti? È impressionante non solo per la quantità di piante per ettaro ma anche per la conformazione e la pendenza che possiede il terreno stesso. Sia nell’originaria sede di Riparbella che nella nuova di Castellina Marittima il terreno è impervio, arido e a tratti pieno di sassi.
La terra è caratterizzata dalla classica argilla, onnipresente in quasi tutti i terrori toscani, ma aiutata anche da uno scheletro sassoso di rilievo. È il caso soprattuto del Syrah, che trae anche il proprio nome da questa innata caratteristica ambientale.
Inoltre siamo a due passi dal mare che si vede dai pendii vitati. L’altezza arriva anche a 350 metri e il vento non fa mancare la propria presenza. Se aggiungi uno scambio termico importante tra giorno e notte, hai trovato tutti gli elementi utili per avere le giuste condizioni pedoclimàtiche.
RINGRAZIAMENTI
La visita a Duemani è stata veramente piacevole, non solo per la qualità dei vini e l’affascinante storia che la caratterizza. Ma che per la bella accoglienza di Nicoletta Lombardi che ha saputo infondere empatia, competenza e dialettica ai momenti passati assieme.
Ringrazio anche Sabrina Biagi, che mi ha supportato con le foto, per il grande lavoro svolto.
Ci vedremo alla prossima occasione, Duemani!
di MORRIS LAZZONI
VinoperPassione
Il vino è semplice da capire, basta avere passione
vinoperpassione2015@gmail.com
10 Settembre 2017. © Riproduzione riservata