fbpx

QUANDO UN ROSATO PUÒ SORPRENDERE

“In Italia non amiamo molti i vini rosati o rosè che dir si voglia. I francesi ne vanno matti, ma anche tanti stranieri. Nell’estate italiana i rosati scorrono come fiumi, ma solo se richiesti dagli stranieri. Perché noi non li sappiamo bere? Eppure siamo capaci a farli e non solo in Puglia. Questo di Guerrieri Rizzardi ha una sua decisa personalità. È in grado di colpire nel segno. Gli diamo una possibilità?”

Guerrieri Rizzardi Rosa Rosae 2016

Siamo un popolo di miscredenti vignaioli e fantomatici esperti di vino. Sono duro? Non credo, anzi. Perché poi i ristoranti sono sempre pieni delle solite etichette. Fuori dal colore rosso o bianco, non andiamo e rarissime volte si vedono sfumature di rosa.

Va bene, sono stato eccessivamente duro ma la premessa è doverosa, vista la ovvietà delle scelte dei più. Siamo il paese con la maggiore varietà al mondo di vitigni, ma l’italiano medio ne conosce, quando va bene, venti o trenta. Per esempio sapevate che in Veneto non si fa solo Amarone, Ripasso o Prosecco?

Guerrieri Rizzardi ha deciso di fare anche un rosato con le uve Corvinone e Rondinella. Ovviamente io apprezzo alla grande l’Amarone di Guerrieri Rizzardi, oppure il Ripasso di cui vi ho già parlato qua. Ma ogni tanto mi piace uscire dai binari preimpostati e provare “esperimenti strani”, come questo rosato fatto nella zona di Bardolino, vicino al bellissimo lago di Garda.

IL COLORE DI QUESTO GUERRIERI RIZZARDI È GIÀ INVITANTE

Ma che bello il colore! È acceso, intenso con la luce che incontra la profondità del colore tipico della cipolla . Non poteva essere un colore meno personale, considerano l’uvaggio composto da Corvinone e Rondinella. Oltre ad un’uva particolare che si chiama Marcobona. Molti si chiederanno che uva sia, anch’io me lo sono chiesto.

Venne impiantata nella zona di Cavaion da Carlo Rizzardi nel 1920, che amava sperimentare con diverse varietà di vitigni internazionali. Ecco il classico esempio di come si possa giornalmente imparare qualcosa dal mondo del vino!

Al naso l’intensità vuole sovrastare leggermente la complessità. Punta sopratutto su note fruttate e floreali come due arieti per bucare la diffidenza dell’olfatto. Le necessità dei più saranno soddisfatte anche dalla finezza che sta dentro i ranghi di un giudizio medio-alto.

Il naso mi viene subito solleticato dai frutti di bosco come lampone, ribes rosso ma anche da una ciliegia lucente e viva. Tutti i frutti sono giovani, appena maturi ma già con una loro innata personalità. Portano la forza della loro polpa succosa direttamente al naso. Rimango infatti sorpreso dalla loro freschezza, ma non mi dimentico di apprezzare anche quelle delicate e fragranti essenze di rosa.

Guerrieri Rizzardi Rosa Roase 2016

Sembrano complementari e secondarie ma anche quei leggeri tocchi di pepe rosa e cannella danno il loro contributo. Tutto è unito ed inglobato in un insieme piacevole e fragrante che rende questo Rosa Rosae compatto e tutt’uno al cospetto dell’olfatto.

VOGLIO VEDERE SE MI SORPRENDE ANCHE AL PALATO

In assaggio il calore si nasconde per i primi secondi dietro la spessa coltre fruttata. Ma poi esce alla ribalta, riempiendo il palato in modo omogeneo. Giusto per ricordare che quel numerino stampato in etichetta un senso lo aveva.

La morbidezza, invece, non rientra nella dote di questo vino. Ma chi la cerca in fine dei conti la morbidezza in un rosato giovane e fresco? Ci pensa la freschezza invece a salire in cattedra! È veramente degna di grande attenzione la spalla acida che sostiene il tutto. Al tempo stesso, però, non disdegna di lasciare uno spazio di fianco a sé alla sapidità. Sa essere decisa, come i grandi comprimari riescono a fare, ma anche altrettanto giusta nel non apparire troppo invadente.

Il vino ha corpo e su questo non si discute. Partendo da vitigni come quelli e con un colore così intenso, sarebbe stata una delusione verificare il contrario. Proprio per questo è l’intensità ad avermi sorpreso di più dopo la freschezza. Quel tocco fruttato è cosi sparato dritto al naso che, unito al calore e all’intensità, sembra ricordarmi la sensazione di un celebre cioccolatino con l’anima di ciliegia.

Guerrieri Rizzardi Rosa Rosae 2016

VA A CONCLUDERE CON GRANDE PIACEVOLEZZA

Ora non vorrei che la descrizione del vino si riducesse ad un equazione con il vino alla stregua di un cioccolatino al liquore. Ovviamente le sensazioni non sono le stesse, ma quella sottile somiglianza mi ha fatto sorridere.

Mi piace anche come resta persistente. Unendo le tracce della presenza dei frutti ed il calore dato dal vino, si scopre che il palato è terra di conquista per svariati secondi. La lingua è sovrastata da una carica fragrante e viva che non lascia facilmente le papille. È il caso di dire che non mi sarei aspettato una persistenza così piena e pimpante.

Infatti qua ritorna alla mente il pregiudizio nei confronti dei vini rosati, spesso trattati come vini di serie b. Questo Rosa Roase 2016 ha corpo, tanta sostanza e sa farsi riconoscere al primo sorso. È giovane, ancora impetuoso nell’approccio ma è giusto farlo sfogare.

In fin dei conti adesso è il suo momento. Non potrà durare per vari anni, per cui perché limitargli il divertimento di sorprenderci?

di MORRIS LAZZONI

VinoperPassione

Il vino è semplice da capire, basta avere passione

12 Luglio 2016. © Riproduzione riservata