Quest’anno sei stato al Vinitaly? Ogni anno conosco nuove persone e creo dei legami professionali che sfociano nella condivisione e passione per il lavoro comune, il vino! A me succede così, ecco perchè vale la pena raccontarlo!
Il mio Vinitaly 2018 è finito da un pò, ma è stato talmente bello che vale la pena parlarne anche a distanza di tempo. Ho conosciuto tante persone, diverse tra loro, ma che mi hanno colpito per la spontaneità, l’essere genuini e per i vini che producono! Certo ti devi porre in maniera umile e disposta all’ascolto, i fenomeni al Vinitaly servono a poco.
Te lo dico qualora non ci fossi stato e ti do un consiglio che mi sento dal cuore: vai dai produttori e mettiti in modalità ascolto! Non c’è niente di meglio che sentire la loro storia, il racconto dei sacrifici fatti e delle fatiche che li hanno portati a produrre il vino che ti stanno servendo.
→ per dirla da fighetti….KEEP CALM AND LISTEN WINEMAKER
Nelle settimane scorse ho già parlato riguardo il mio Vinitaly 2018 negli articoli precedenti. Se non li ricordi o te li sei persi, NON PUOI NON LEGGERLI!
Per esempio la degustazione allo stand di Cambria mi ha permesso di conoscere Nino, il titolare, persona veramente speciale che ha coinvolto me e tutti gli altri presenti con la sua vivace passione! Eccoci nella foto qua sotto!
→ Il mio Vinitaly 2018 è stato fantastico! Il tuo invece? Raccontamelo se ti va, mandandomi una mail!
Vini Centanni | Marche
Il primo incontro di cui ti voglio parlare è stato quello con Giacomo Centanni dell’omonima cantina. Ho avuto modo di degustare un suo Pecorino durante l’evento YOUNG TO YOUNG, che ha radunato nella quattro giorni del Vinitaly a Verona alcuni tra i migliori giovani produttori e i migliori comunicatori. Io non faccio vino, per cui lascio a te capire in che squadra fossi schierato…:-)
Giacomo è un ragazzo molto umile, sincero, appassionato al suo lavoro ed alla storia della sua famiglia. Il giorno successivo a YOUNG TO YOUNG l’ho raggiunto allo stand per fare una lunga chiaccherata e IMPARARE dalle sue parole. Mi sono portato via passione a non finire, sfida personale e tanto sacrificio per creare ciò che ora è Vini Centanni.
Il senso di gratitudine che Giacomo ha verso la sua famiglia è grande, al punto ha dedicato il miglior vino rosso ai due nonni, Primo e Delia. Ha curato ogni particolare, iniziando dalla bottiglia fino alla limitatissima quantità prodotta ogni anno. Dopo te ne parlo meglio: ora ti lascio qualche nota di degustazione dei vini di Giacomo Centanni.
In questa foto puoi vedere quattro di alcuni vini che ho degustato da Giacomo. Vuoi sapere cosa mi ha colpito di loro?
Pecorino DOCG 2015 ( 100% Pecorino )
Una delle uve simbolo del sud delle Marche è frutto di una vendemmia anticipata e poi segue un affinamento in botte grande di legno. Ha un bel giallo dorato, lucente e carico di colore, che arriva al naso con evoluzione di frutti maturi con ananas, scorza di arancia e albicocca.
È piacevole al naso con toni di cannella, mandorla tostata e un accenno di tocco fumè che ricorda il pericolo di affinamento. Elegante nonostante la decisa intensità che si abbina a larghezza di profumi. In bocca è sapido, quasi salato, con un impatto potente ma piacevole. Ritorna tutto, dai frutti all’evoluzione, allungando in modo esponenziale la persistenza al palato. Lungo e salivante, con decisa freschezza. Piacevolissimo e complesso chiude con una spiccata nota citrina e sapidità a non finire.
Profumo di Rosa 2017 ( 50% Sangiovese – 50% Lacrima )
Il colore può essere chiamato buccia di cipolla oppure, come piace a me, ramato leggero. In ogni caso ha tantissima lucentezza e invita all’assaggio. Al naso è pulito, teso con profumi spiccati di ribes e lampone, insieme a una nota floreale fresca. C’è anche un tocco di pepe rosa e dare piccantezza, oltre a lievissime tracce di cannella nel finale.
Anche qua trovo sapidità, così come tornano lampone e ribes, è fresco e salivante e questa è la sua anima. La bocca resta fruttata, carica e piacevolmente speziata. Nonostante sia perfetto per una beva estiva, è anche un vino che ha corpo e struttura.
Rosso di Forza 2016 ( 50% Sangiovese e 50% Montepulciano )
Ha un gran bel rosso rubino che spicca per densità e pienezza, come accade per mora, marasca e lampone ben integrati nella nota speziata che annuncia pepe nero, chiodi di garofano e finissima liquirizia. La veste scura continua con un ricordo fumè di tabacco e polvere di caffè, successivamente resi più fini da una spolverata di cipria.
La personalità continua anche al palato con trama tannica misurata che sfocia in una leggera vena terrosa, mentre l’alcol è presente e carico. Sento polposi mora e prugna che non nascondo la buona dose di freschezza, con una sempre presente sapidità di contorno. Nel finale non delude per persistenza e consistenza. Fine traccia vanigliata in chiusura.
Montefloris 2016 ( 100% Montepulciano )
Il vino prende il nome dal vecchio nome latino del paese e non poteva che dare i natali a un bel vino come questo. Anche il colore densissimo e incapace di far filtrare la luce anticipa che di materia ce n’è in abbondanza. Infatti i profumi sono intensi e carnosi: arrivano insieme prugna, cassis, marasca macerata e le spezie. Ci pensano a dare finezza un lieve tostato e liquirizia carnosa.
È un vino potente e muscolo come anticipava al naso: è opulento e tannico, oltre ad entrare decisamente caldo. Lascia la bocca astringente, terrosa, ma al tempo stesso pulita dopo l’ingresso dei frutti. Ha anche una discreta freschezza che bilancia il resto e lascia la bocca pulita e pronta a svariati abbinamenti.
Primo Delia 2012 ( Sangiovese, Montepulciano e vitigni autoctoni della zona )
È questa la PERLA di Centanni, il vino dedicato a coloro che hanno fondato l’azienda, i nonni di Giacomo. La produzione è limitatissima, intorno alle 1300 bottiglie circa ed anche l’affinamento richiede impegno visto che il vino passa attraverso tre diversi contentitori prima di arrivare in bottiglia ( 1 anno in acciaio, 1 in cemento e 1 in botte grande ).
Mi piace tutto di questo vino e dopo lo scoprirai, ma prima è il colore ad affascinarmi. Granato scuro, intenso e pieno di materia colorante oltre che impassibile al passaggio della luce. Poi arriva il momento di sentirlo al naso ed ecco la poesia! È ampio, pieno e complesso come pochi altri vini: la prima nota che arriva è l’eucalipto del balsamico, che che si unisce a fine mentolato per rinfrescare il naso.
Poi calore deciso e tanta polpa macerata dei frutti. Non è solo per il grado di maturazione, ma mi accoglie anche un dolciastro che ricorda la raccolta tardiva dei frutti. Solo dopo il treno carico di evoluzione arriva a destinazione con liquirizia in stecca, folgie di thè, cioccolato fondente in polpa, prugna e frutti di bosco a non finire.
Non perde punti neppure al palato con una bocca calda, sempre un minimo terrosa, quasi a finire in quella leggerezza tipica della cipria. È affascinante come unisce la vena speziata di noce moscata, chiodi di garofano alla dolcezza del cioccolato fondente ed alla freschezza dell’eucalipto. Spesso si sente dire..”quando un vino rosso può dirsi equilibrato?”: qua puoi trovare un esempio! Ha grande eleganza al palato perchè unisce complessità, piacevolezza e lunga persistenza. Se ti chiedi quale vino abbinare al cinghiale, io ti consiglierei questo!
Giacomo Centanni rimarrà uno dei miei migliori incontri del mio Vinitaly 2018: difficile trovare altre persone che riescano a coinvolgere ed intrattenere con così tanta passione! E grazie ancora per il tuo prezioso omaggio: ne farò buon uso!
→ Un’altra esperienza che mi ha colpito è stata la verticale di Friulano con Annalisa, titolare di Zorzettig. Nell’articolo puoi trovare eleganza, semplicità e grandi vini!
Untermoserhof | Alto Adige
L’incontro con Georg Ramoser è iniziato in sordina al Vinitaly 2018, ma poi ho capito di aver davanti a me un produttore di grandissima simpatia. Mentre passavo da un vino all’altro Georg mi raccontava la storia e gli anedotti della cantina dove ha la sua sede, esistente già nel 1630.
Georg è un tipo cordiale, sorridente che parla in modo semplice e schietto. Assaggi i suoi vini e se gli fai dei complimenti, li accetta con semplicità, quasi non dandosi i meriti che invece ha! Nei suoi vini ho notato sincerità, pulizia e grande finezza: d’altronde l’Alto Adige è difficile che produca vini di bassa qualità!
Chardonnay 2016
Altro che delicatezza di montagna, qua! È uno Chardonnay di gran carattere, largo, ampio e con frutti ben maturi che arrivano potenti al naso. Sento ananas, pesca gialla e mela a cui si aggiungono un fine burro, una nota fumè, ricordi di nocciola tostata e un’elegante vena minerale data da pietra focaia.
Mi piace come mi arriva al naso, perchè lo fa in modo presente, carico ma senza perdere di vista l’eleganza e la veste di vino pregiato. Tutti i profumi sono precisi, dritti e contribuiscono a un’identità netta che segna la sua personalità.
E poi arriva l’assaggio dove mostra la doppia faccia: mantiene una bella acidità, segno che il vino è vivo e ne ha di vita davanti. Ma è anche largo, quasi “grasso” per come unge il palato con i frutti maturi ( quasi canditi ). Poi torna sulla terra ferma lasciando una bella patina sapida, freschezza e salivazione, però mostrando anche la tempra dell’alcol che scalda e dà forza! Quindi uno Chardonnay che può dare grandi soddisfazioni. A me le ha date, spero anche a te!
Hueb Schiava 2016
Georg mi ha fatto provare la Schiava un pò fresca, convincendomi che fosse la giusta temperatura: sai che aveva ragione lui? Mi piace subito e ci faccio amicizia perchè non puoi non apprezzare i piacevoli frutti di bosco come lampone, ribes e una dolce ciliegia. Ci pensano pepe e noce moscata a pizzicare le narici ed a smorzare tutta questa polpa fruttata. I fiori invece? Ci sono, ma delicati, fragranti e quindi passano un pò in secondo piano.
Ma il jolly se lo gioca al palato perchè è qua che dimostra quanto sappia essere amichevole: i frutti sono croccanti, il tannino è leggero e mai troppo astringente, per non rovinare la vena acida che porta freschezza e salivazione per lungo tempo. Serve anche la sapidità per stemperare il carattere dolcione dei frutti, ma non puoi non rimanere folgorato dalla sua facilità di beva. Sai come ci starebbe bene d’estate in spiaggia all’aperitivo? Tantissimo!
Lagrein Riserva 2015
In Alto Adige viene considerato come un vitigno “bandiera”, ma fuori spesso non è compreso per le sue grandi potenzialità. E questo Riserva 2015 mi ha impressionato: prima per il colore porpora intenso e brillante, poi per la potenza olfattiva con cui mi arriva dritto e forte.
C’è calore al naso misto a frutti di bosco come mora e ribes, con accenno di prugna, un fine ricordo di vaniglia che ammorbidisce quel tostato fumè sottile, ma presente, e poi tante spezie a solleticare le narici e donare briosità. Insomma, si fa notare e anche piacere per la sua vivace “brillantezza olfattiva”.
Adesso lo assaggio e immagino già cosa aspettarmi: un vino tannico, ruvido e difficile da addomesticare e diciamo che in parte è così. Il tannino c’è, forse è ancora un pò verde, tanto graffia e porta astringenza. Ma non è così tosto da coprire anche le altre sensazioni, infatti torna la polpa di mora e prugna, tornano pepe nero e liquirizia, oltre al ricordo di tabacco bruciato a dare spessore e profondità. Poi mi accorgo che non manca acidità e freschezza e che la persistenza è notevole: ecco allora che ho trovato un Lagrein non così scorbutico che mi ha sorpreso!
→ I vini di Untermoserhof sono veri vini di montagna! Portano nel calice la personalità delle Dolomiti!
Ringrazio davvero Georg, prima di tutto per avermi impressionato con i suoi vini in questo Vinitaly. Poi per la sua simpatia e disponibilità: sfatano il clichè che vuole gli altoatesini chiusi e poco loquaci! Alla prossima manifestazione andate a trovare Georg e vi farà fare ben più di una risata! Grazie!
Il mio Vinitaly 2018 continua ancora!
Questi due produttori sono quelli che mi hanno divertito di più e accolto con i sorrisi più grandi! Dal mio Vinitaly 2018 mi sono portato via emozioni, gratitudine e convinzione che nel mondo del vino ci sian bisogno non solo di vini buoni, ma anche di una buona dose di umanità!
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di MORRIS LAZZONI
VinoperPassione
Il vino è semplice da capire, basta avere passione
3 Giugno 2018. © Riproduzione riservata