PODERE LA REGOLA, INAUGURAZIONE IN FAMIGLIA
“Erano i primi anni del ‘900 quando la famiglia Nuti acquistò un piccolo vigneto per il consumo famigliare in zona “La Regola” a Riparbella. Era destino che la famiglia passasse dalla piccolissima produzione alla costruzione della cantina vista oggi. Una strada percorsa per gradi fin dal 1990 quando Luca Nuti intraprese il percorso che ha portato la cantina a nobilitare le colline che un tempo furono degli Etruschi”
PODERE LA REGOLA, UN SOLIDO LEGAME CON IL TERRITORIO
La Toscana odierna può vantare molte zone famose e vocate alla produzione di vino. Ma non sono da meno neppure quei territori che portano in dote vini come naturale frutto della coltivazione di un suolo importante e storico. E’ l’esempio di Riparbella e della specifica zona su cui nasce la cantina di La Regola. I reperti di epoca Etrusca hanno testimoniato come già nel VII sec. A.C. la produzione di vino su questi colli fosse fiorente e di uso comune. Ai tempi degli Etruschi il vino si produceva in anfora, oggi in botte, barrique o acciaio ma la sostanza di quel legame rimane immutata e perfettamente naturale.
Riparbella vive di luce propria in Toscana, pur avendo un “vicino scomodo” e ingombrante come Bolgheri. Negli anni queste terre hanno attirato attenzioni prima di imprenditori e poi della stampa. Anche gli appassionati hanno iniziato ad apprezzare questi vini prodotti nella Valle del fiume Cecina e che godono del clima temperato del mare. Dista solo 5 km. Il suolo ci parla di sabbie che riportano alla luce conchiglie fossili, parti di argilla e rocce minerali con prevalenza di ferro.
Il ricordo del mare che millenni fa copriva queste colline è ancora oggi tangibile nella terra oltreché rintracciabile nei vini. Un grande contributo è dato anche dal clima particolarmente mite e temperato in queste terre protette dalle colline circostanti. Sono colpite dall’aria del mare con lunga esposizione solare e microclima che dà escursioni climatiche non eccessive. Ci sono altre realtà nella zona che lavorano per produrre vini di grande qualità, come Caiarossa, distante qualche chilometro da qua.
L’OBIETTIVO È L’ARMONIA CON IL TERRITORIO
La coltivazione nei 20 ettari di proprietà di Podere La Regola è biologica. Si effettua la vendemmia manuale e riveste un’importanza fondamentale anche la cernita manuale dei chicchi per alzare al massimo possibile la qualità finale. In quest’ottica di equilibrio con l’ambiente circostante è stata costruita anche la nuova cantina. È ecosostenibile perché alimentata a energia solare e costruita usando anche materiali che inseriscano la struttura nell’immagine dell’ambiente circostante. Senza snaturarne l’equilibrio e la vista. Durante la visita si è percepito questo “equilibrio ambientale“. Rimette in pace tutti i vari elementi, a partire dall’uomo, come figura centrale in questo connubio e sodalizio con la natura.
L’architetto Sergio Scienza dice della nuova cantina Podere La Regola. Si pone come un contenitore di spazi organizzati in volumi diversi per finalità. È anche perfetta come ambasciata territoriale in cui il vino possa essere compreso, capito e degustato.
Nell’architettura è stato usato un codice formale e rigoroso. Si è riuscito a tratteggiare una fusione di spazi e linguaggio. Uniscono e fondono assieme arte e storia con la natura e il paesaggio circostante. La nuova cantina nasce per essere un contenitore vivo, da godere e vivere per diventare un punto di riferimento nella vita quotidiana. Gli spazi interni sono eleganti, moderni ma anche pratici e accoglienti. Così prevedeva l’architetto Giorgio Balestri che ha seguito la cura dell’interior design.
SOGNO O SON DESTO? È UN SOMNIUM
Non manca la contaminazione dell’arte nella nuova cantina Podere La Regola, ma anzi è un punto focale dell’insieme progettuale. L’artista Stefano Tonelli è l’artefice di aver dato anima e spirito creativo alla sala della Barriccaia. Un’opera creata grazie a cinque mesi di lavoro e partita dall’idea di dare vita e corpo al “sogno del vino”, mettendolo al centro dell’esperienza sensoriale e del mistero della scoperta.
E’ un’opera che segnerà nel tempo la visita alla cantina Podere La Regola. Appena si entra nella Barriccaia si comprende come questa grande stanza, di 46 metri di lunghezza e 4 di altezza, coinvolga gli astanti in un’atmosfera parallela. Si vive come in un sogno ad occhi aperti dove regna il silenzio interrotto solo da una vibrazione, quella vibrazione chiamata “creatrice”. Si permea dello spazio e entra a contatto con il pensiero umano intento a rispettare il riposo del vino.
ETRUSCHI, MUSICA E VINO
La composizione dell’opera prevede un attore e tre grandi comparse. L’attore è il vino che riposa, affina e compie il suo percorso di evoluzione in un’atmosfera che rispetta l’importanza e la sacralità del sogno.
Le comparse della scena sono le figure umane sulle pareti laterali. Danzano in una dimensione onirica e disegnate come una specie di costellazioni cosmiche. Attorno si muovono esseri laboriosi e piccoli pesci che si muovono in silenzio ed armonia con l’ambiente per mantenere il corretto equilibrio dell’universo.
In fondo alla Barriccaia un pianeta, un mondo costellato di piccoli volti umani. Restano ad occhi chiusi e immobili in rispetto al sogno vissuto dal vino nelle barrique. Tutte le parti dell’opera si fondono assieme grazie al comun denominatore della vibrazione musicale. Crea suspence e mistero, come se dovesse ricreare il “rumore dell’universo”.
L’obiettivo di Tonelli è creare emozione non fine a sè stessa ma come punto di partenza di un percorso. Portare i visitatori a interrogarsi sul legame tra uomo e cosmo. Pensare al rapporto di rispetto che tra l’uomo e la vite, pianta al servizio dell’uomo ma anche compagna di vita dell’uomo fin dai tempi degli Etruschi, antichi abitanti di queste valli, a cui l’opera nel suo globale rende omaggio.
TOUR DELLA CANTINA LA REGOLA
Il tour della cantina prosegue con visita alla zona di produzione ed alla sala accoglienza. In sala eventi i fratelli Nuti hanno raccontato la storia della loro famiglia legata in modo indissolubile al vino e al progetto della nuova cantina. A questo punto è obbligo fare un accenno alla produzione vinicola. Serve per portare nuovamente il punto focale sul vino, re indiscusso della giornata.
La Regola produce sei vini rossi, un rosato, tre vini bianchi, un metodo classico e un passito. È doveroso accennare anche alla produzione di due grappe e di un olio extra vergine di oliva.
Tornando al vino credo nasca la curiosità di sapere quali siano i vitigni utilizzati. Tra poco potremo avere tutte le informazioni del caso. Mi permetto di fare solo una piccola precisazione. Rispetto alle altre visite fatte in passato non ci saranno note di degustazione dei vini in questo articolo. Oggi non è tanto importante analizzare il vino e le sue sfumature, quanto il racconto della bella giornata passata tra le mura della nuova cantina.
UN’AMPIA SQUADRA DI VINI
Molto interessante la varietà nella “squadra dei rossi” con la punta di diamante che porta il nome di Strido. È un monovarietale con 100% Merlot che affina per 12 mesi in barrique nuove di rovere e almeno altri 12 mesi in bottiglia. Il “regista” qua a Riparbella è sicuramente La Regola. Un assemblaggio composto da 85% di Cabernet Franc, 10% Merlot e 5% Petit Verdot con un affinamento simile a Strido.
In Toscana non può mancare il Sangiovese, anche se è lontano dai dolci profili delle colline del Chianti. È il Beloro con il 100% di Sangiovese a tenere viva l’attenzione verso l’uva toscana per eccellenza. Ha un affinamento di 12 mesi in botte da 5hl e successivi 12 mesi in bottiglia. Seguono Vallino, con 85% di Cabernet Sauvignon, 10% Sangiovese e 5% Syrah con 12 mesi di affinamento in barrique di 2° e 3° passaggio.
Il Ligustro è un uvaggio internazionale con 85% Merlot e 15% Cabernet Franc. Affina in cemento oltre a qualche mese in bottiglia. Finisco la lettura della formazione dei rossi con una DOC, Montescudaio per la precisione, chiamata Le Prode. Si compone per un 70% Sangiovese e 30% di Cabernet, con affinamento di 4 mesi in acciaio e successivi 2 mesi in bottiglia.
NON MANCANO I BIANCHI NEL CATALOGO DI PODERE LA REGOLA
L’unico rosato, Rosegola, si compone di un trittico con 40% Merlot, 40% Syrah e 20% Sangiovese. 5 mesi di affinamento in acciaio e almeno 3 mesi in bottiglia.
Lauro è l’ospite internazionale della squadra con 70% Viognier e 30% Chardonnay. Affinamento di 6 mesi in botte di 5-10hl e almeno 12 mesi in bottiglia. Steccaia fa salire sul palco il Vermentino, presente all’85% assieme a un 15% di Sauvignon Blanc. L’affinamento è di 5 mesi in acciaio e almeno 2 mesi in bottiglia. Infine Le Prode, un vino a base di 100% Vermentino. È un dovere nei confronti del territorio. La coltivazione del Vermentino viene fatta affinare per 5 mesi in acciaio e almeno 2 mesi in bottiglia.
Poi arriva la sorpresa del Metodo Classico. La Toscana non ha certo spalle larghe come Lombardia o Trentino. Visto che lo spumante in Toscana non è quasi mai di casa perchè non provare a sorprendere? La Regola lo fa usando al 90% Gros Manseng, uva tipica della Guascogna, con una punta di Chardonnay al 10%. Lo spumante Brut in questione porta il nome della cantina, La Regola. Affina dai 24 ai 30 mesi sui propri lieviti oltre ad altri 6 mesi in bottiglia dopo la sboccatura.
GRAZIE DELL’OSPITALITÀ RICEVUTA
Un brindisi beneaugurante tra i fratelli Nuti e il Sindaco di Riparbella per il prosieguo vincente di Podere La Regola. E’ stata una giornata inaugurale all’insegna dell’accoglienza e della cortesia. Tutto grazie a un filo conduttore che si rifà all’unione e alla coesione famigliare come capisaldi alla base di La Regola.
Lascio la cantina con un piacevole sorriso conscio di aver passato una bella giornata a fianco di persone che fanno del vino, del rispetto del territorio e della ricerca della qualità i punti di partenza del loro lavoro quotidiano. Grazie!
Info: PODERE LA REGOLA S.S. | Riparbella ( PI ) | www.laregola.com
di MORRIS LAZZONI
VinoperPassione
Il vino è semplice da capire, basta avere passione
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22 Ottobre 2016. © Riproduzione riservata