IL NEBBIOLO DELL’ALTO PIEMONTE
Ho già avuto modo di parlare di un vino della cantina Travaglini. Vi ricordate l’articolo sul GATTINARA TRE VIGNE 2011? Se vi siete dimenticati l’articolo oppure non l’avete letto, vi rimetto il link! Oggi invece ti parlo del Gattinara Riserva 2011. Sarà diverso?
“Volete sapere se è diverso e se c’è differenza tra il Tre Vigne e il Riserva? Vi dico già si, anche se l’annata è la stessa! Se non fosse che con il Gattinara Riserva 2011 ci si trovi di un fronte a un teenager che ancora deve prendere pieno possesso delle proprie capacità. Ma vi assicuro che diventerà grande, ci scommetto!”
Quindi questo Gattinara Riserva 2011, stessa annata del Tre Vigne ma con un’interpretazione un pò più matura, guarda con un occhio ancor più rivolto al futuro. Cambia anche l’affinamento che arriva fino a 4 anni, con 3 anni almeno di botte di rovere e circa 8 mesi in bottiglia prima dell’uscita sul mercato.
UN GATTINARA RISERVA ANCORA GIOVANE
Che bello il colore del Nebbiolo. Soprattutto quando si guarda una versione Riserva che ha fatto qualche anno di botte. La luce filtra attraverso il rosso rubino, aumentando la propria nobiltà colorata per infrangersi su una unghia esterna che ha tonalità granate.
Il “re” Nebbiolo sa di avere sangue blu e si comporta di conseguenza, anche nella consistenza che lascia un bel punto a proprio favore sulle pareti del calice. Ma passo subito al naso, so che rimarrò colpito.
“È irruente, quasi strafottente, arrivando con potenza e intensità che possono essere pari solo alla futura immaginazione della complessità”
Ha già le carte per meritarsi un voto alto in complessità olfattiva, diciamo solo che perde un pò in finezza globale: è “tanto” al naso e lo immaginavo. Deve liberarsi delle sovrastrutture e del carattere giovane e poi sarà un bel esempio di eleganza!
QUANTI PROFUMI HA QUESTO GATTINARA DI TRAVAGLINI
Se devo elencare tutti i profumi che ho percepito, dovrei fare un elenco in stile Pagine Gialle degli anni ’90. Invece vorrei trasmettervi le sensazioni suscitate da questi profumi, per comprendere la vera essenza di questo Gattinara Riserva.
Il tono fruttato riporta frutti neri come prugna, mora e ribes nero. Poi è la volta delle spezie, ben presenti e “larghe”, che danno sensazioni piccanti e introducono al balsamico, che ha la sola colpa di farsi rubare la scena dalle note evolutive.
Tostato piacevole e non invadente, con tabacco biondo, tracce di china, caffè, anice stellato e rabarbaro. Non si ferma qua perché continua a darmi un buon impatto olfattivo con il balsamico che si rifà vivo, sotto forma di una piacevole vena mentolata. Ha ancora un che di erbaceo, quasi a voler sottolineare la propria gioventù.
Se doveva fare una buona impressiona al naso, questo Gattinara Riserva 2011 ci è riuscito. Ovviamente non lo metto tra i vini più equilibrati e fini del mondo, è troppo giovane per poterlo essere. Ma nulla vieta che un assaggio tra qualche anno possa ribaltare questo giudizio.
ECCOLO IL NEBBIOLO CHE SORPRENDE
Non che al palato si comporti diversamente da un ingresso potente e giovanile, per carità. Sorprende semmai la carica tannica, tipica nell’uva piemontese, che attacca le gengive, le sferza nella loro paziente attesa del vino, ma sempre con quell’eleganza nobile del nebbiolo di gran classe.
“Il tannino si fa sentire, ma sarei bugiardo a giudicarlo invadente al punto da rovinare la degustazione. È solo un tannino da nebbiolo e giovane, tutto qua”
Anche il tenore alcolico è elevato, ancor più di quanto scritto in etichetta. Quasi a voler dimostrare che aprire ora la bottiglia sia stato un affronto alla ricerca di un equilibrio al momento non presente. Di morbidezza non se ne parla. Ma in fondo come si può pensare di trovare morbidezza in un nebbiolo riserva del 2011?
Anche all’assaggio in bocca mantiene intatte le sue caratteristiche di potenza, intensità e ampiezza gustativa. Immaginate cosa potrà dire in futuro quando smusserà alcuni lati un pò “eccessivi”.
Sapete però che nonostante tutto riesce a mantenere un buon grado di acidità? Ha un nerbo che dà una piacevole freschezza, che aiuta a rinvigorire di saliva la cavità orale prosciugata dal tannino. Ora non pensiate che sia una freschezza da vino bianco d’annata, ma sicuramente bilancia la forza del tannino, pur aumentando ancor di più il “lato duro” del vino.
FINALE DI GRANDI PROMESSE
È presente anche una discreta sapidità, che allunga la degustazione fino al ritorno piacevole del gruppo fruttato, che riporta alla mente una confettura polposa e ben carica di gusto. Mi piace come si gioca la carta della persistenza, già ora ad alti livelli e stuzzicante verso il prossimo sorso di vino.
Lascia un leggero tocco finale amaricante che racchiude al suo interno una buona fetta di sensazioni in precedenza percepite al palato. Chiude intenso, pieno di gusto ma ancora racchiuso nel suo scrigno. Si aprirà, ve lo garantisco!
È vero che sia un enfant terrible, ma anche un vero alfiere e trascinatore del nebbiolo più espressivo dell’Alto Piemonte. È una zona che salterà ancor di più alla ribalta, non appena si comprenderà che non solo nelle Langhe si possono trovare vini di cui innamorarsi.
“Il Gattinara Riserva 2011 non è un vino da tutti, ha bisogno di essere compreso per quanto sa esprimere ora e di essere amato per quello che potrà dare in futuro. Io lo amo già ora, fate voi”
Info: TRAVAGLINI GIANCARLO | Gattinara (VC) | www.travaglinigattinara.it
di MORRIS LAZZONI
VinoperPassione
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2 Dicembre 2017. © Riproduzione riservata